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La gestione dei sintomi nel paziente oncologico
| Content Provider | Semantic Scholar |
|---|---|
| Author | Platania, Marco |
| Copyright Year | 2019 |
| Abstract | È ormai assodato che l’approccio terapeutico ottimale offerto al paziente oncologico ruoti attorno alla corretta e preventiva gestione dei sintomi e delle complicanze dei trattamenti. Infatti, secondo il modello simultaneous care, l’integrazione tra terapie oncologiche e cure palliative deve avvenire precocemente nel percorso di cura in ogni fase della malattia. Se da un lato la finalità delle terapie di supporto è quella di ridurre la sofferenza psicofisica e migliorare la qualità di vita, dall’altra parte la conseguente maggiore aderenza alle terapie oncologiche è potenzialmente in grado di favorire la sopravvivenza. I casi clinici presentati in questa raccolta toccano tre importanti temi relativi alla gestione dei sintomi ed effetti collaterali che possiamo considerare, per frequenza, incidenza, come preponderanti nel percorso di cura del malato oncologico. Si tratta di dolore episodico intenso, stipsi indotta da oppioidi (CIO) e nausea e vomito indotti da chemioterapia (CINV). Il primo caso clinico affronta la tematica del dolore episodico intenso e delle acuzie nel paziente con grave coinvolgimento osseo di malattia. Il dolore cancro-relato è spesso un sintomo di presentazione di malattia e la quasi totalità dei malati oncologici negli stadi avanzati è destinato a svilupparlo nel corso della stessa. Circa il 70% delle sintomatologie dolorose ha come causa la presenza o persistenza della malattia tumorale, mentre il 20% ha come causa le sequele delle terapie e il 10% ha cause benigne. Il dolore cronico deve essere considerato come un’esperienza soggettiva la cui gravità non è sempre in relazione lineare con l’entità del danno tessutale e la cui percezione è influenzata da numerosi fattori. La valutazione sistematica sulle caratteristiche quali-quantitative del dolore è la premessa indispensabile a un corretto trattamento farmacologico dello stesso. La misurazione è parte integrante della valutazione e della strategia terapeutica per il controllo del dolore. Tra gli strumenti di misurazione, le scale analogiche visive (VAS) sono le più usate e somministrate ai pazienti. Sono state validate sia scale numeriche (NRS) sia scale verbali (VRS) con risultati sovrapponibili ed equivalenti all’analisi fattoriale. La terapia antalgica per il dolore da cancro si basa sul concetto di “scala analgesica” della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che prevede un approccio graduale all’uso dei farmaci analgesici, in rapporto all’intensità del dolore. I tre gradini consequenziali della “scala analgesica” prevedono: ■ per dolori di lieve entità: FANS, paracetamolo, adiuvanti (steroidi, psicofarmaci, anticonvulsivanti, bifosfonati); ■ per dolori di tipo moderato: oppiacei per il dolore moderato (codeina, tramadolo, ossicodone, buprenorfina) associati ai farmaci del primo scalino; ■ per dolori severi: oppiacei per dolore severo (morfina, metadone, fentanil) associati ai farmaci del primo scalino. |
| Starting Page | 1 |
| Ending Page | 2 |
| Page Count | 2 |
| File Format | PDF HTM / HTML |
| Volume Number | 110 |
| Alternate Webpage(s) | http://www.recentiprogressi.it/r.php?a=31182&f=allegati/03132_2019_03/fulltext/01_Prefazione_Platania+e1-e2.pdf&l=336875&v=3132 |
| Language | English |
| Access Restriction | Open |
| Content Type | Text |
| Resource Type | Article |