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L’origine della depressione nella malattia di Alzheimer: una revisione della letteratura
| Content Provider | Semantic Scholar |
|---|---|
| Author | Quattropani, Maria Catena Lenzo, Vittorio Armieri, Vanessa Filastro, Antonella |
| Copyright Year | 2018 |
| Abstract | Lo studio del rapporto tra manifestazioni depressive e malattia di Alzheimer (AD) è da alcuni anni uno dei temi più controversi nella letteratura scientifica1. Se da un lato è stata individuata un’associazione tra depressione e AD, dall’altro la natura di questa relazione e il suo valore prognostico rimangono tuttora non ben definite2. Una delle questioni su cui ruota l’interesse della ricerca scientifica è quella volta a comprendere se i fenomeni depressivi precedano la comparsa del quadro neurologico dell’AD o se siano invece soltanto una manifestazione comportamentale di questa condizione, oppure se siano in comorbilità con l’AD contribuendo al declino delle funzioni cognitive. Infine, un’altra ipotesi è quella se il fallimento in alcune funzioni cognitive (come l’attenzione e la memoria) nelle fasi iniziali dell’AD possa determinare una manifestazione depressiva come reazione. Diversi studi hanno supportato l’ipotesi di depressione come fattore di rischio o sintomo predittivo della comparsa di AD. Tra questi, Aznar e Knudsen3 hanno evidenziato come i cambiamenti cerebrali collegati a pregressi episodi depressivi e la predisposizione genetica possano aumentare la vulnerabilità alla degenerazione neuronale propria dell’AD. RIASSUNTO. Scopo. I disturbi depressivi sono stati associati alla malattia di Alzheimer (AD), ma il loro ruolo come possibile sintomo predittivo, fattore di rischio o reattivo non è ancora stato completamente studiato. Lo scopo di questa revisione è di analizzare la relazione tra depressione e AD, in modo da comprendere se le manifestazioni depressive si instaurino prima della comparsa di AD oppure siano una diretta conseguenza del disturbo a causa del declino cognitivo percepito che si verifica nelle fasi iniziali di AD. Metodo. È stata effettuata una revisione sistematica della letteratura scientifica pubblicata dal 2010 al 2016, attraverso una ricerca su banche dati online (PsycINFO, PubMed, Scopus, Web of Science, Web of Knowledge) di studi osservazionali e di revisioni della letteratura, utilizzando termini legati alla depressione e all’AD. Risultati. Sono stati inclusi 29 studi. La maggior parte delle revisioni ha rilevato che la depressione è positivamente correlata a un incremento della probabilità di sviluppare AD, suggerendo che essa può essere un fattore di rischio per AD. La frequenza e la gravità degli episodi di depressione sembrano aumentare questa eventualità. I risultati tuttavia sono contradditori rispetto a una possibile differenza di rischio tra depressione precoce o tardiva nel determinare la comparsa di AD. Conclusioni. I disturbi depressivi possono essere sia un sintomo prodromico sia un fattore di rischio per l’AD, anche se quest’ultima è al momento l’ipotesi più accreditata. È emersa solo una prova a favore dell’ipotesi di depressione come reazione emotiva alla perdita di competenze cognitive che avvengono nell’AD. |
| Starting Page | 18 |
| Ending Page | 30 |
| Page Count | 13 |
| File Format | PDF HTM / HTML |
| DOI | 10.1708/2866.28920 |
| Alternate Webpage(s) | http://www.rivistadipsichiatria.it/r.php?a=28920&f=allegati/02866_2018_01/fulltext/03-Quattropani+(18-30).pdf&l=333405&v=2866 |
| Alternate Webpage(s) | https://doi.org/10.1708/2866.28920 |
| Volume Number | 53 |
| Language | English |
| Access Restriction | Open |
| Content Type | Text |
| Resource Type | Article |