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Note statistiche. Curve di rischio istantaneo di morte: il loro ruolo nella decisione clinica del cardiologo
| Content Provider | Semantic Scholar |
|---|---|
| Author | Marubini, Ettore Rebora, Paola Reina, G. |
| Copyright Year | 2005 |
| Abstract | Nelle precedenti note statistiche l’attenzione fu rivolta all’analisi dei dati emergenti da studi condotti nella fase intraospedaliera ed in particolare negli studi sulla trombolisi di durata relativamente breve: per esempio, 7 giorni nella sperimentazione clinica controllata randomizzata (SCCR) ISIS-1 (First International Study of Infarct Survival)1, 15 giorni nella SCCR GISSI-2 (Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell’Infarto Miocardico)2, 21 giorni nella SCCR GISSI (Gruppo Italiano per lo Studio della Streptochinasi nell’Infarto Miocardico)3. Coerentemente, si introdussero misure sintetiche di effetto assolute e relative dei trattamenti (differenza assoluta, differenza relativa, rischio relativo, odds ratio). Estendendosi la durata di osservazione di uno studio a tempi relativamente più lunghi, come negli studi di follow-up4, l’interesse del ricercatore è rivolto soprattutto a cogliere l’andamento nel tempo dell’accadimento delle morti. I metodi dell’analisi della sopravvivenza5 rappresentano lo strumento di elezione per l’elaborazione di dati di questo tipo. Tra tali metodi i più noti sono il metodo di Kaplan-Meier e il metodo attuariale, che permettono di tracciare la curva di sopravvivenza e quindi di apprezzare visivamente la dinamica temporale secondo la quale accadono le morti. Così per esempio, utilizzando i dati della SCCR GISSI, le due curve di sopravvivenza pertinenti rispettivamente al gruppo streptochinasi e al gruppo controllo attivo, relative ad un follow-up di 180 giorni e ottenute con il metodo attuariale, sono riportate in figura 1. Sull’asse orizzontale è indicata la durata di osservazione espressa in giorni corrispondendo, il giorno zero, all’istante in cui il paziente è ammesso all’unità coronarica (equivalente al giorno in cui è avvenuta l’attribuzione casuale, o randomizzazione, all’uno o all’altro dei due trattamenti). Sull’asse verticale è riportata la stima della probabilità che un paziente sopravviva fino ad un determinato giorno di osservazione. Ad esempio, la probabilità che un paziente sopravviva fino al 90° giorno dall’inizio dello studio è stimata essere 86.9% se trattato con streptochinasi e 84.3% se appartenente al gruppo di controllo. Al fine di cogliere la dinamica del processo di mortalità, è più conveniente utilizzare il complemento a 100 delle curve di sopravvivenza, precisamente le curve cumulative di mortalità, come quelle riportate in figura 2. Come in precedenza, l’asse orizzontale riporta il tempo di osservazione in giorni, mentre l’asse verticale riporta la stima della probabilità che un paziente muoia entro, e incluso, un prefissato istante dall’inizio dello studio. Così la probabilità che un paziente muoia in uno qualunque dei giorni compresi tra l’inizio dello studio e il 90° giorno, incluso, è stimata essere 13.1% per il gruppo streptochinasi e 15.7% per il gruppo di controllo. Analogamente, in relazione al 180° giorno, le probabilità cumulative di morte sono stimate essere pari a 14.8 e 17.1%, rispettivamente. Ma queste curve cumulative riescono a mettere in evidenza anche piccole variazio |
| Starting Page | 85 |
| Ending Page | 89 |
| Page Count | 5 |
| File Format | PDF HTM / HTML |
| Volume Number | 6 |
| Alternate Webpage(s) | http://www.giornaledicardiologia.it/r.php?a=8161&f=allegati/00716_0006_02/fulltext/02-05_04+85-89.pdf&l=11197&v=716 |
| Alternate Webpage(s) | https://www.giornaledicardiologia.it/r.php?a=8161&f=allegati/00716_0006_02/fulltext/02-05_04+85-89.pdf&l=11197&v=716 |
| Language | English |
| Access Restriction | Open |
| Content Type | Text |
| Resource Type | Notes |